Hopeless Party - Intervista

Direttamente dalla grigia Torino, intervista alla band screamo Hopeless Party!

Ciao ragazzi, volevo chiedervi come avete scelto il nome? chiudi gli occhi e pesca oppure giorni interi di brainstorming?

Era il lontano 2017, con la prima formazione, di cui ora rimangono in piedi solo Ema e Carol, ci si trovava in un parchetto di Rivoli a mangiare un falafel dopo le prove. Il nome è venuto fuori confessandoci quando ci sentissimo irrimediabilmente a disagio in ogni situazione di festa: proprio nei momenti in cui dovresti sentirti più leggero e felice noi sentivamo solo una grande morsa allo stomaco e una voglia matta di scappare via. Ma nonostante tutto, forse per masochismo, alla festa successiva eccoci di nuovo lì, pieni di speranze di miglioramento e di progetti che non potevano fare altro che fallire. E l'hopeless party è proprio questo: costringersi in situazioni di disagio con la falsa promessa di poter riplasmare i propri pattern disfunzionali e fallire. Inutile dire che uno dei criteri di selezione che abbiamo seguito in questi anni di cambi di formazione è stato proprio la ricerca di persone che avessero sperimentato sulla propria pelle l'hopeless party. La nostra band è un grido d'aiuto, ma soprattutto terapia di gruppo a prezzi calmierati!


Se poteste organizzare un concerto in un luogo insolito di Torino, dove sarebbe e perché proprio quel posto?

Ema: io vorrei un sacco fare un concerto in una discoteca. Anche tipo una discoteca abbandonata, ecco tipo all'Ultimo Impero. Era un posto famosissimo che ha chiuso nei primi anni 2000, mio zio mi ha detto che c'è pure andato una volta. Lì la situazione di spaccio era era così grave che l'hanno dovuta chiudere, criminale 100%. Cosmo ci ha anche fatto un video.

Dani: a Mongreno, in collina, sotto Superga. C'è una chiesetta e vicino c'è un piazzale circondato dai boschi e per raggiungere la chiesa devi farti un quarto d'ora di camminata nei boschi.

Caro: io mi sa che faccio il sunto delle due cose. Vorrei una sacco organizzare un concerto con dj set spatafascio finale nel santuario abbandonato della Madonna delle vigne. È nelle campagne a circa un'oretta di macchina da Torino. È famosa per la presenza dello “spartito del diavolo”, dicono che suonandolo si evocherebbe Satana. Non a caso, pare ci abbiano fatto un sacco di riti satanici, ora è abbastanza fatiscente ma sempre d'effetto.

Gio: al Planet quel pub infame, devono fallire!


Ok ora scambio dei ruoli, se andate a sentire qualcuno, in genere dove si va?

Il Paso occupato è il nostro baluardo, poi il Barocchio Squat, il Mezcal, l'Edera prima che lo sgomberassero. Gli spazi occupati sono alcuni dei luoghi in cui ci sentiamo più a casa. Ma anche il Blah Blah, il Magazzino sul Po, lo Ziggy Club, l'Imbarchino. Insomma dovunque ci sia un concerto stronzo noi ci siamo. 


Se poteste collaborare con un musicista o artista torinese per una traccia, chi scegliereste e perché?

Ah! Ti abbiamo già preceduto ahah :) Nel nostro nuovo album ci sarà un feat con XcuzMeGarcon, che fa hyperpop. Siamo molto gasati.

Invece, se utopicamente potessimo constringere qualsiasi musicista torinese a suonare con noi, be', intanto ci sono un sacco di band underground che stimiamo e a cui vogliamo bene e fare qualcosa con loro sarebbe sicuramente una figata. Per esempio tutte le band del collettivo TMP; i Vera Hertz che suonano solo negli anni bisestili ma spaccano sempre i culi; Frana: un rapper della Valle con cui avevamo fatto una mezza collab durante un paio di live; Scream it, il progetto solista del cantante degli Around the Deep; Kiki una delle rapper più toste della scena.

Se fossero ancora attivi sarebbe anche interessante fare qualcosa con i JX Arket. L'emotional hardcore sarà sempre il nostro strumento primario di espressione, ma ci sembrava che la gamma di sentimenti esprimibili fosse limitata, quindi cercare artist* che abbiano un universo musicale molto differente dal nostro ci aiuta a comunicare l'interezza di ciò che ci frulla per la testa. Che ormai siamo cresciuti e non vogliamo più cantare solo "Aaa sono triste, sto male"









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